Da uno scritto del 1916...
Prefazione
Sono già trascorsi oltre trent’anni dalla Fondazione dell’Istituto (1885-1916). In tutto questo tempo parecchie Crocifisse se ne volarono già in Paradiso a godere tutto intiero Colui che avevano cercato e amato su questa terra della prova e dell’esilio.
Il ricordo delle loro virtù, spinte talvolta fino all’eroismo, è ancora vivissimo nel cuore delle non poche superstiti, e principalmente nel cuore della Fondatrice, in cui le memorie del passato sono efficacemente vivificate dall’amore svisceratissimo che ha sentito e sente per ciascuno delle Figlie sue. Ma verrà giorno in cui anche
"Le Crocifisse del Paradiso"
Gli altri motivi, che ci hanno indotto a porre mano a questo lavoro, si possono facilmente indovinare. Forse verrà tempo in cui le Crocifisse, ancora militanti, sentiranno il bisogno di rivivere i primi tempi dell’ Istituto; di ritemprare lo spirito loro a quel fervore primiero, che accompagna l’inizio di tutte le opere sante, e allora basterà loro di aprire questo libro per conseguire, almeno in parte, lo scopo.
Potrebbe anche succedere, in un tempo più o meno lontano, che persone semplicemente studiose siano prese dalla vaghezza di conoscere il nome, la vocazione, lo spirito delle Crocifisse, o di studiare le meraviglie di Dio nella santificazione delle anime, e allora basterà questa raccolta di piccole Biografie a soddisfare sufficientemente la loro ammirevole curiosità.
Voglia Iddio delle misericordie, fatto Pane per noi, benedire le nostre buone intenzioni, e farci grazia per questa poca fatica, che l’ultimo palpito del nostro cuore sia tanto forte da compensargli perfettamente le antiche infedeltà.
S. Giorgio a Cremano 1 Dicembre 1916
Introduzione
Un giorno di Sabato Santo, quando l’Istituto contava già parecchi anni di vita, una Suora Crocifissa, ora Serva di Dio, ebbe la seguente visione:
“Le parve trovarsi in un delizioso giardino, ricco di ogni specie di fiori, la cui bellezza e il cui profumo non avevano nulla di umano. E mentre ripensava alla possibilità di raccoglierne un mazzolino per farne gentile regalo alla Fondatrice, in quel giorno della Resurrezione, fu colpita improvvisamente dalla maestosa figura di un giardiniere!.. Egli guardava con amorosa gelosia tutti quei fiori, principalmente i più piccoli e delicati, e vi versava sopra un’abbondanza di acqua limpida e fresca... Al tocco di quell’acqua i piccoli fiori crescevano meravigliosamente, riacquistavano una più pura bellezza, e spandevano all’intorno un odore più sottile e inebriante!”
Questa simbolica visione fu accompagnata da tanta luce d’intelletto, che
Fu allora che la santa Suora non ebbe mai più voglia di toccare i simbolici fiori, mentre il geloso Giardiniere ne ha colti e ne va cogliendo, per fregiarne la sua gloriosa corona. E l’Istituto tutto, ha guardato e guarderà con gioia la invidiata fortuna di quelle Crocifisse, che fatte mature dalla grazia, hanno, l’onore della precedenza contentandosi magari di conservarne la memoria.