La testimonianza di Natalino Gentile “Tu chiamale emozioni…”
Quando si parla di San Lorenzo si pensa subito al santo del 10 agosto, il diacono di Papa Sisto II (quello venerato nella nostra parrocchia di Pagani a Barbazzano), bruciato sulla graticola e collegato al fenomeno delle stelle cadenti.
Ma nel firmamento della Chiesa altri santi ed altri martiri portano lo stesso nome. Nell’anno 1637 fu martirizzato, insieme ad altri compagni, il laico Lorenzo Rúiz, filippino di Manila, padre di famiglia.
Insieme furono beatificati da papa Giovanni Paolo II il 18 febbraio 1981 a Manila nelle Filippine, essendo Lorenzo Rúiz il protomartire di quella nazione e canonizzati a Roma dallo stesso pontefice il 18 ottobre 1987.
Se pensiamo che in quasi tutte le nostre comunità religiose, specialmente femminili, la presenza delle vocazioni provenienti da questo arcipelago è preponderante, non ci meravigliamo se le suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia, di S. Clemente di Nocera Superiore, hanno voluto onorare il loro santo animando la liturgia con canti nella loro lingua locale.
I fedeli hanno avuto qualche attimo di smarrimento ascoltando la musica e non capendo le parole, ma non sono mancate le emozioni.
Quasi brividi sottopelle che hanno inumidito gli occhi nel vedere quei volti delle suorine trasformati; ho avuto l’impressione e la sensazione del piccolo E. T. che, unica parola pronunciata nel film, dice “ca-sa”.Esprimendo in quelle due semplici sillabe tutta la nostalgia di un doloroso ritorno ed un bisogno ancestrale alle proprie origini, alle radici della propria esistenza. Ed in quei brevi istanti, in cui musica e parole, volteggiavano nell’aria come farfalle impazzite dalla gioia, sono tornati nelle loro menti ricordi e palpiti, sorrisi e sofferenze, foreste e fiumi, uccelli variopinti e fresche acque e delle braccia di madri che le hanno cullate sulla soglia della casa.
Quando ho chiesto se hanno cantato in spagnolo, Suor Cecilia, la nuova superiora, mi ha risposto che la loro lingua ufficiale è il tagalog.
Ricordiamo che le Filippine furono chiamate così dall’esploratore spagnolo Ruy López de Villalobos in onore dell'allora Principe Filippo, successivamente Re Filippo II di Spagna dal 1556 al 1598.
Grazie ai conquistadores ed ai missionari cattolici se oggi le nostre suore cantano in tagalog o inspagnolo. Tutte le lodi sono gradite al Signore.
Natalino Gentile
https://www.suorecrocifisseadoratrici.org/news/inaugurazione-riapertura-della-villa-nocera/itemlist/tag/Nocera%20Superiore#sigProId04b368aa68