Presentato il nuovo statuto degli Ausiliari, ad experimentum: uno strumento che vuole dare rinnovato vigore ai laici della Congregazione della Suore Crocifisse
Il recente Capitolo Generale della Congregazione delle suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia, che ha rieletto Madre Generale suor Giovanna De Gregorio, si è tenuto all’insegna dell’esortazione evangelica “Duc in altum!” (Lc 5,4), quella che Gesù usa per sollecitare Pietro a prendere il largo con la barca affinché possa ottenere la pesca copiosa che poi effettivamente arriverà. In questa esortazione c’è un intero mondo nel quale il cristiano può e deve riconoscersi. C’è innanzitutto Gesù Cristo, che ci esorta a non avere timore, a prendere il largo, a scoprire l’ignoto per illuminarlo. C’è poi Pietro e, quindi, l’intera comunità dei fedeli ed in definitiva l’umanità intera, che è chiamata a compiere un atto di fiducia nel Cristo, a seguirlo senza remore. E c’è infine la pesca, il risultato della fiducia dell’uomo in Dio. Una pesca copiosa, abbondante, che rischia di rovesciare la barca.
Non poteva esserci tema più appropriato per il capitolo in cui è stato presentato il nuovo statuto dei laici della Congregazione, gli Ausiliari Eucaristici, frutto di un lungo lavoro di elaborazione, che ha l’obiettivo di essere l’ossatura di una rinnovata comunità di laici che, in tutto il mondo, proprio come le religiose della congregazione, ed al loro fianco, avrà il compito di testimoniare il carisma eucaristico. Un compito non facile, anzi, decisamente arduo, che però ha di fronte a sé proprio le parole di Gesù Cristo: “duc in altum! Prendete il largo, non abbiate timore! Andate in mio nome e vedrete che la pesca sarà copiosa!” Se questa è l’esortazione che interpella e convoca ogni laico battezzato, a maggior ragione essa deve vedere pronti quanti esprimono il desiderio di essere interpreti del carisma dell’Eucaristia. L’esortazione di Gesù, infatti, è innanzitutto un’ esortazione missionaria che indica di andare alle genti e di annunciare il verbo in nome suo. E’ una esortazione che ci chiede di farci pescatori di uomini. Un compito che è proprio di ogni cristiano, ma che non avrebbe nessun senso, né nessuna possibilità di successo, se non fosse fondato sulla realtà del corpo e del sangue di Cristo, cioè proprio sull’Eucarestia. Chi sono chiamati ad annunciare i battezzati se non il Cristo risorto? E chi è il Cristo risorto se non la Via, la Verità, la Vita? E come si percorre la Via e come si raggiungono la Verità e la Vita se non per mezzo dell’Eucarestia che è il sacramento della comunione e della unità?
I cristiani si ri-conoscono fratelli solo per mezzo del sacramento dell’Eucaristia che, proprio per questo, è detto della “comunione”; attraverso di esso Gesù Cristo diventa nostro sangue e nostra carne, di tutti e di ciascuno, di modo che così ci si possa ritrovare tutti come fratelli.
L’esortazione missionaria, dunque, deve essere innanzitutto accolta da chi ha scelto l’Eucarestia come proprio faro, da chi ha trovato nell’Eucaristia la sua più profonda vocazione e si impegna a portarla ad ogni uomo perché possa conoscere la Verità di Dio.
Agli Ausiliari Eucaristici allora, è affidata una missione che, per sua natura, non può che essere diretta a ciascun uomo, in ogni angolo del mondo. Una missione che, radicata nell’Eucaristia, viene portata avanti, però, con lo specifico della laicità, di chi, cioè, è “laicos”, uomo nel mondo ma non del mondo, impegnato nella sua quotidianità in mille attività diverse, in mille lavori, dal più semplice al più complesso; in tanti impegni di padre, madre, figlio, figlia, amico. Ecco, gli Ausiliari, al fianco della Congregazione e con la guida saggia della loro presenza e preghiera, sono chiamati, esortati, a farsi Eucarestia, in ogni angolo del mondo, in ogni attività umana eticamente orientata a Dio, ed a riportare sulla via della Verità, quanti non sono sulla via del Padre. E’ difficile? Certo! Ma è Gesù che ce lo ha detto: prendete il largo! Andate, non abbiate timore, fidatevi di me, gettate le reti!
Gennaro Salzano