Lo scorso 19 novembre, la Comunità di Capriglia con una Solenne Celebrazione Eucaristica ha chiuso il centenario di presenza delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia nella terra natia della madre Fondatrice.
La Celebrazione ospitata dal parroco della Chiesa Santa Maria delle Grazie, don Luigi Pierri, è stata presieduta da Mons. Antonio De Luca, Vescovo di Teggiano-Policastro e concelebrata da tanti sacerdoti amici della Comunità.
Il Vescovo, ispirandosi al Vangelo del giorno su “La parabola dei talenti”, ha invitato, nella sua omelia, a non essere presenze mediocri nella Chiesa, che non tendono né al bene né al male, a domandarsi chi provoca i tanti episodi di violenza che oggi ci colpiscono, con una silenziosa inoperosità. “Gesù oggi chiama ad una assunzione di responsabilità. Non importa quanti talenti abbiamo, ma ciò che importa è che quello che abbiamo lo mettiamo a frutto con passione, entusiasmo, dedizione, inclusione e con la capacità di riconoscere che nella vita può esserci qualcuno che sa fare meglio di noi…”.
Mons. De Luca ha quindi fatto riferimento alla chiusura del centenario che ha celebrato la presenza delle Suore Crocifisse a Capriglia per parlare della ven. Madre Maria Pia Notari, una donna che ha mostrato un’inquietudine dei talenti, allorché ha deciso di partire da un luogo felice e beato come Capriglia, perché, sedotta dalla verità, non si accontentava di averla cercata una volta per tutte, ma faceva una continua ricerca di essa, un continuo discernimento fatto di luoghi e di persone. “Un discernimento – ha continuato il Prelato - che non si accontenta né resta appagato di aver fatto qualcosa di buono, ma è in continua agitazione, una sana inquietudine di cercare la volontà di Dio. E i luoghi più significativi per lei sono i luoghi dell’emancipazione sociale. Venne a Napoli per respirare pure una cultura europea. Sarebbe potuta rimanere tranquilla a Capriglia invece cercava di mettersi costantemente in discussione per scoprire la volontà di Dio”. Madre Pia, ha detto De Luca, pur avendo avuto tante occasioni per rimanere finalmente tranquilla, ha proseguito la sua ricerca di verità che l’ha messa in contatto con la santità napoletana di Alfonso Maria De Liguori, della Volpicelli, di Bartolo Longo, Fondatore del Santuario di Pompei, di Emanuele Ribera e San Ludovico da Casoria. È stata Maria Pia, un’anima assetata di verità che ha ben compreso il bisogno di mettere a frutto i talenti. Non diceva “ho fatto tanto quanto basta”, ma “devo fare di più”. Laddove il di più era rappresentato da quello che Dio voleva e sognava per lei. Il Vescovo ha tratteggiato la Fondatrice come una donna forte, che mettendosi costantemente in discussione e in ascolto, è riuscita a far dilatare il carisma delle Crocifisse Adoratrici della Santa Croce, con un continuo richiamo al mistero di Cristo e dell’Eucaristia e attraverso questo mistero, è riuscita a “illuminare la vita morale dei cristiani, affinché ognuno di noi, a contatto con questo carisma, possa scoprire l’altezza della vocazione dei fedeli in Cristo di portare frutto nella carità per la vita del mondo”.
Mons. De Luca ha concluso proprio ringraziando il Signore per questo carisma, con l’augurio che possa contagiare la grande santità a cui tutti noi siamo chiamati.
Al termine della celebrazione è intervenuta la Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio che ha ringraziato il Vescovo, don Luigi Pierri, gli altri sacerdoti, le comunità Cae e tutti i presenti, tra cui gli Ausiliari Eucaristici. Ha poi raccontato un aneddoto relativo a un nipote della Madre Fondatrice che per puro caso è venuto in contatto con la Congregazione e che si sta impegnando affinché la santità di M. Pia possa essere riconosciuta dalla Chiesa e da qui l’invito di Madre Giovanna a portare la Fondatrice nelle nostre case e a pregarla affinché presto possa essere Beata e di offrire il nostro quotidiano al Signore per il bene di tutta l’umanità.
Infine don luigi Pierri, ha donato al Vescovo un piccolo quadretto della Madonna delle Grazie, come simbolo di ringraziamento.
Laura Ciotola
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